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Comprendere il Perfezionismo - Perché si Ricerca la Perfezione e a Quale Costo

Dott.ssa Francesca Callegher Psicologa Psicoterapeuta a Pavia (PV)

Il perfezionismo può essere definito come la costante ricerca di standard elevati e di risultati impeccabili nelle prestazioni individuali e nelle interazioni interpersonali. Tratti sani di perfezionismo sono una risorsa utile che consente la crescita personale, spingendoci a perseguire l'eccellenza e a migliorare costantemente, senza però compromettere il nostro benessere e la nostra serenità. Impegnarci per fare bene può essere un valido strumento da usare per sentirci sicuri, soddisfatti e apprezzati, se attuato in modo consapevole, flessibile e diversificato in base alle situazioni.

Il perfezionismo è problematico quando diventa una necessità imprescindibile, l’unico modo attraverso cui ci sentiamo di avere valore e con cui riusciamo a rapportarci a noi stessi e alle situazioni. La costante preoccupazione di non essere all'altezza delle aspettative può portare a un ciclo di stress e insoddisfazione, contribuendo ad amplificare un senso di inadeguatezza che è difficile da superare. Questa tendenza si manifesta in vari ambiti della vita quotidiana, influenzando notevolmente il modo in cui ci si percepisce e si interagisce con gli altri. Il perfezionismo diventa così una gabbia autoimposta, in cui ci si sente costretti a seguire standard ideali con una serie di conseguenze negative per il proprio benessere.

Il perfezionismo è in origine un tentativo di gestire le proprie vulnerabilità ed è quindi una soluzione protettiva che la persona ha trovato nel tempo per regolare alcuni suoi stati affettivi nel suo ambiente di vita.  In questo contesto, è importante riconoscere il perfezionismo come una soluzione inconscia che attinge a bisogni e paure profondi. La terapia aiuta a esplorare queste dinamiche e a trovare nuove modalità di percepirsi che possano favorire il cambiamento.

Perfezionismo e relazioni interpersonali

Il perfezionismo è spesso alimentato da aspettative interiori esigenti e da un'autocritica costante. Questo atteggiamento può influenzare negativamente le relazioni, rendendo difficile la creazione di connessioni autentiche e gratificanti, poiché la persona può sentirsi costantemente insoddisfatta o inadeguata. Aspetti connessi al perfezionismo riguardano la paura di deludere le aspettative altrui, la necessità di controllo e la tendenza a evitare il rischio di commettere errori. Le persone che cercano di mantenere standard eccessivi spesso si ritrovano a vivere tensioni, conflitti e disequilibri nelle relazioni. Possono faticare a tollerare i rifiuti o ad ammettere i propri errori, reagendo con rabbia o, al contrario, con abbattimento e senso di colpa eccessivo. Possono esigere dagli altri lo stesso livello di eccellenza che impongono a sé stesse, oppure, all’opposto, sentire la costante necessità di compiacere gli altri per evitare di deluderli.  Inoltre, la paura del giudizio può creare difficoltà nel confrontarsi, nell’esprimere le proprie emozioni e nel manifestare i propri bisogni in modo chiaro e diretto.

Perfezionismo e di modelli relazionali

Il perfezionismo in psicoanalisi è considerato il risultato di dinamiche relazionali ed identitarie complesse che si sviluppano nell'infanzia e nelle interazioni familiari. In particolare coinvolge modalità regolatorie adottate nei confronti delle figure di attaccamento per rispondere al proprio bisogno di ricevere riconoscimento e conferme.

In molte situazioni, il perfezionismo può derivare dalla necessità di ottenere approvazione e affetto da parte dei genitori. Ci sono diversi fattori che possono contribuire allo sviluppo di un modello relazionale basato sul perfezionismo. Ad esempio, un ambiente familiare iper-responsabilizzante, oppure genitori eccessivamente critici o con aspettative irrealistiche nei confronti del figlio, possono trasmettere al bambino la sensazione che il suo valore dipende dalle sue prestazioni e dalla sua capacità di soddisfare queste aspettative. Se l'amore o l'attenzione sono condizionati ai successi, il bambino impara ad associare il proprio valore personale ai risultati ottenuti.

Un altro aspetto significativo da considerare riguarda l’identificazione con il proprio genitore o figura di riferimento. I bambini possono identificarsi con un caregiver che manifesta tratti perfezionisti, assumendo come propri gli stessi standard elevati e aspettative rigorose che il genitore impone a sé stesso. Questa dinamica contribuisce così a creare un ciclo in cui il perfezionismo si perpetua attraverso le generazioni.

Le esperienze successive nelle relazioni interpersonali, come quelle con amici, partner o colleghi, possono ulteriormente rinforzare questo schema perfezionista. Per esempio, situazioni di rifiuto o critiche che colpiscono le vulnerabilità personali possono intensificare la propria convinzione di dover apparire perfetti in ogni ambito della vita. Questo modello relazionale continua così a ripetersi, contribuendo a una spirale di autovalutazione negativa e influenzando in modo significativo il benessere psicologico della persona.

Il costo della perfezione

Il perfezionismo causa un senso costante di insoddisfazione e un'esperienza di vita in cui ogni traguardo raggiunto appare sempre insufficiente. Il costo è molto alto per la persona. Corrispondere a standard esterni o a quelli interni autoimposti può far allontanare dai propri veri bisogni e desideri, così come dai propri limiti e dalle proprie risorse reali, impedendo di occuparsene realmente. Spesso, questa situazione genera un senso di vuoto e la mancanza di riferimenti interni che guidino nelle scelte e negli investimenti personali, con conseguenti difficoltà nel prendere decisioni in autonomia.  Ciò accade perché la persona fatica ad ascoltarsi e a riconoscere la propria autenticità, rimanendo invece intrappolata nel perseguire un ideale di come dovrebbe essere. Pertanto è fondamentale sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e adottare un approccio più equilibrato nei confronti delle proprie aspettative, emozioni e vulnerabilità.

La psicoterapia per il perfezionismo

La terapia offre un'opportunità per esplorare le radici del perfezionismo, consentendo di analizzare i significati personali legati alla perfezione. Permette inoltre di affrontare le aspettative interiori e identificare i nuclei affettivi sottostanti, come il bisogno di accettazione, di sicurezza e di conferme, il timore del fallimento, la paura dell'inadeguatezza e della perdita di controllo. Nella relazione terapeutica, la persona può sviluppare una maggiore consapevolezza delle soluzioni che adotta per gestire questi aspetti, esaminandone sia la funzione protettiva che la disfunzionalità. Questo processo di consapevolezza aiuta a identificare altri modi possibili di rapportarsi a sé stessi e agli altri.

Il lavoro terapeutico si concentra sull'accettazione di sé, delle proprie attitudini e vulnerabilità, promuovendo il riconoscimento delle imperfezioni come parte integrante della propria unicità. Accettare la propria vulnerabilità implica imparare a prendersi cura di tutte le parti di sé, creando un nuovo modello di esistenza in cui il valore personale non è esclusivamente legato alle prestazioni. La riorganizzazione interna che ne deriva favorisce un funzionamento meno vincolato al bisogno di perfezione, permettendo di vivere con maggiore autenticità e serenità.

In questo modo, il percorso terapeutico guida verso una liberazione dalle pressioni esterne e interne, promuovendo una vita più soddisfacente, in cui il senso di autoefficacia e di valore personale si basano sull'autoaccettazione e sulla comprensione di sé.


Dott.ssa Francesca Callegher
Psicologa Psicoterapeuta a Pavia (PV)

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